mercoledì 29 novembre 2006

Le birre

Dopo l'appuntamento su Halloween torna l'angolo della cultura irlandese. Stavolta voglio parlarvi della birra, che si può dire essere la bevanda nazionale considerando che secondo le ultime stime in Irlanda è seconda solo alla Germania e Rep. Ceca in quanto a consumo annuo medio per persona. Considerando che fino a 18-21 anni (non ho ancora capito la legislazione locale) non si può bere o non si può entrare in un pub mi sembra siano messi bene! Qui si beve birra ad ogni ora del giorno, un po' come il caffè in Italia: due persone si incontrano, vogliono fare due chiacchiere e si siedono a bere una (la prima...) pinta di birra.
Anche qui esistono vari tipi di birra, ma la regina indiscussa è la stout, birra di colore nero, senza bollicine e con una schiuma molto densa e cremosa.
La più conosciuta è senza dubbio la Guinness, originaria di Dublino, ma nella parte sud-ovest del paese (Cork e dintorni) sono molto consumate altre due stout, la Murphy's e la Beamish. Tutte con il loro sapore simile, ma diverso. Penso che questo tipo di birra sia la più consumata anche perchè costa un po' meno delle bionde e, pinta dopo pinta, la differenza al portafoglio si fa sentire.
Ah, pinte, sì perchè qui quando si ordina da bere non si dice media o piccola, bensì una pinta (poco più di mezzo litro) o mezza pinta. Ovviamente se si omette la quantità si riceverà la pinta, il minimo sindacale; solo le donne hanno l'onore di poter ordinare la mezza pinta senza essere guardate in malo modo.
Tornando alle stout è curiosa la storia della loro nascita o almeno così si racconta: nel 1666 Londra fu colpita da un grande incendio e re Carlo II decise comunque di usare l'orzo (tostato dall'incendio) per fabbricare la birra. Una volta assaggiata decise di distribuirla gratuitamente al popolo affinchè fosse invogliato a provare questo nuovo tipo di birra.
Particolare è anche la spina delle stout, se ne ordinate una armatevi di pazienza e ricordate che se insieme ad una stout ordiante una bionda, la bionda vi verrà preparata e servita solo nel momento in cui la stout sarà pronta. La tecnica per spinare una stout consta di due parti: una prima in cui si riempie il bicchiere per 3/4 tenendo il bicchiere inclinato a 45° rispetto allo spillatore facendo attenzione che lo stesso tocchi la parete interna del bicchiere; quindi si lascia riposare per pochi minuti e si va a terminare di riempire il bicchiere tenendolo verticale e distante dallo spillatore così da formare la schiuma.
Insomma, le stout sono ben diverse dalle classiche birre bionde, sono quasi un'opera d'arte che regala ogni volta questo spettacolo di colori:

lunedì 27 novembre 2006

Weekend a Dingle


Lo so, sono ancora in debito del post su Cobh, in settimana lo scriverò.
Intanto vi racconto i due giorni trascorsi a Dingle, contea di Kerry, a nord-ovest di Cork.
Innanzitutto i compagni di viaggio: Bogi (Ungheria), Roberta (Italia), Young (Corea del Sud), Mikael (Francia), Susana (Spagna) e Toni (Spagna).
Dato che la zona della gita non è ben servita da mezzi pubblici (che non costano nemmeno poco) abbiamo deciso di noleggiare due automobili, autisti io e Mikael, vogliosi di provare l'ebrezza della guida a sinistra!
Partenza sabato mattina di buonora per recuperare le auto in aeroporto (a me è toccata un'ottima Focus e a Mikael una Micra) e prendere confidenza con il cambio a sinistra e il traffico cittadino... risultato... ci siamo persi per i sobborghi della città! Comunque in breve ci siamo ritrovati e siamo andati a recuperare il resto della truppa.
Cartina alla mano ci siamo diretti priam verso Killarney per poi girare verso Tralee per puntare infine su Dingle.
Il viaggio non è stato male, le strade fuori dalle città sono spesso abbastanza ampie, anche se a solo una corsi per senso di marcia, e il meteo ci ha sorriso, risparmiandoci gli acquazzoni degli ultimi giorni.
Per l'ora di pranzo siamo arrivati, senza accorgercene, a Dingle. Il fatto è che da poco qualche politico ha deciso che in questa zona i nomi delle città avrebbero dovuto essere espressi solo in Gaelico e non più in inglese, così al posto dell'indicazione per Dingle mi sono ritrovato una poco chiara An Daingean... poco male, una volta passati davanti al Dingle Post Office e al Dingle Pub abbiamo compreso di essere nella cittadina giusta!
Prima tappa è stato il B&B consigliatoci prima dalla partenza. Come al solito l'ospitalità è eccezionale e la coppia che gestisce il B&B ci ha subito illustrato, cartina alla mano, un percorso da seguire nel pomeriggio per vedere le bellezze locali sfruttando l'inaspettata giornata di sole.
Indubbiamente la natura è stata generosa con questa parte di Irlanda e le ha donato degli scenari di incredibile bellezza.
La nostra esplorazione è terminata con l'arrivo delle tenebre, verso le 17, quando siamo tornati in città e, lasciate le auto abbiamo fatto un giretto per il centro, anche alla ricerca di un posto dove mangiare qualcosa la sera. Purtroppo per me (e pure per il francese) abbiamo incontrato una ragazza spagnola che ci ha indicato un ambiente a suo dire buono e pure conveniente. Alla fine, a mio modesto parere non era nè uno nè l'altro!
Durante il solito giretto in un paio di pub per tastare la gente del luogo, ci siamo imbattuti in un pub davvero singolare. Infatti in realtà non è un pub, bensì il negozio di un calzolaio/ferramenta con tanto di stivali (gambai per i veronesi) in vetrina e scaffali di scarpe, chiodi e attrezzi vari. La peculiarità sta nella classica serie di 6-7 spine dove ricevere la propria pinta d'ordinanza. Oltre alla stanza principale ce ne sono altre 2 più piccole con stufa e caminetto. Particolarità che lo distingue dai classici pub è il tono sommesso con cui le persone presenti parlavano... sembrava quasi un luogo di meditazione... stranissimo.
Alla fine siamo andati a letto abbastanza presto sia per la stanchezza accumulata in giornata, sia per prevenire quella del giorno successivo.
Dopo l'abbondante colazione (a scelta tra continental-dolce e irish) ci siamo rimessi in macchina per continuare il nostro giretto rincuorati dalle poche nuvole. Purtroppo verso metà giornata il tempo ha cominciato a peggiorare e così abbiamo deciso di avviarci verso casa sperando di allontanarci dalla pioggia e poter visitare altri luoghi.
La strada del ritorno prevedeva di passare per il Conner Pass, il passo montano più alto d'Irlanda, situato a 457m s.l.m. e che comunque ci haregalato bei paesaggi e passaggi per una stradina che talvolta non permetteva il passaggio di due automobili contemporaneamente.
Lungo il tragitto abbiamo pensato di fermarci un po' a Killarney per ristorarci un po' e magari poi proseguire nel parco nazionale situato a pochi chilometri. Purtroppo la pioggia non ci ha dato tregua per cui abbiamo deciso di dirigerci direttamente verso Cork.
Penso che le fotografie renderanno molto più di mille parole, per cui andatevele a vedere qui. Possono essere ripetitive, ma è inevitabile continuare a scattare!

mercoledì 22 novembre 2006

Emozioni da Irish Pub

Prima di tutto... si legge "pob", non "pab".
Ieri sera è stat aappunto una classica serata-pub. Io e luca, presi da una crisi da astinenza da calcio, soprattutto italiano, abbiamo deciso di andare alla ricerca di qualche partita di Champions in uno dei mille pub di Cork. Banalmente ci siamo recati presso il più grande (almeno penso) pub della città, l'Old Oak (vecchia quercia), dove ovviamente il calcio italiano non sanno nemmeno cos'è e venivano proposte 3 partite: Real-Lione, Arsenal-Amburgo e Celtic-Man United.
Non è stato difficile scegliere, i francesi sempre meglio evitarli, in caso di vittoria avrebbero riempito la sala di boria transalpina, Arsenal-Amburgo non presentava particolari spunti di interesse, per cui ci siamo piazzati sotto ad una delle televisioni che proponevano lo scontro molto sentito tra gli scozzesi del Celtic e gli inglesi del Manchester United, qui comunemente chiamato ManU (meniù).
La partita ha fatto abbastanza schifo, con un Celtic votato all'italico catenaccio e il Manchester sterile come non mai. Tuttavia il gol del Celtic a 10 minuti dal termine ha finalmente acceso un po' la partita. Un aiuto è stato dato dall'arbitro che ha concesso pochi minuti dopo un rigore molto dubbio al Manchester che quindi aveva la possibilità di portare a casa un punticino. Però il portierino del Celtic non è scarso, almeno non quando l'attaccante Saha e ha abilmente parato il tiro.
Vi racconto tutto questo perchè la prima emozione della serata è stata vedere l'esultanza per nulla velata degli irlandesi per la sconfitta del ManU, infatti, come spiegatomi dal caro Luca, gli Irlandesi odiano così tanto gli Inglesi che arrivano perfino a tifare per una squadra scozzese!
Durante la partita ho ricevuto un text (gli sms qua si chiamano così) da Lavigna, la ragazza con cui siamo andati a Cobh, che ci invitava in un altro pub per ascoltare musica irlandese. Arrivati là ci siamo accomodati e sono subito stato colto dalla seconda emozione della serata. Dietro di me sentivo un accento diverso dal solito per cui mi sono messo ad ascoltare meglio ed ho subito colto che il gruppo di persone in questione non era irlandese, bensì proveniente dagli US. Riconoscere la provenienza di un anglofono è una soddisfazione unica, che per altro avevo già provato guardando una puntata dei Simpson in lingua originale, anche se quelal volta a ruoli invertiti.
Ebbene, dopo pochi minuti sono subito stato colto dalla terza emozione della serata: ascoltare musica irlandese in un pub irlandese, atmosfera cupa, illuminata solo da alcune candele. Fantastico!

martedì 21 novembre 2006

Foto della Festa

Mi è arrivato ora il link delle foto fatte dal festeggiato e consorte durante il party di venerdì scorso. Eccole qui:

MartiniMan Party

Buona visione.

domenica 19 novembre 2006

Il weekend

Può sembrare prematuro fare un post riguardande in weekend già la domenica mattina, ma lo ritengo opportuno dato che è già stato molto prolifico.
Weekend iniziato come al solito al venerdì sera con festa presso l'appartamento di un amico (ceco) di Luca. Non so se è usanza diffusa, ma a me è capitato di scoprirla qui: chi organizza la festa mette a disposizione lo spazio e la musica, gli invitati portano da mangiare e bere. Noi ci siamo presentati con 1 bottiglia di Coca Cola e 1 di Bacardi più un po' di popcorn rigorosamente fatti in casa prima di partire.
Devo dire che la festa è riuscita molto bene, anche perchè altrimenti ce ne saremmo andati prima delle 3:30!
Gli invitati, come consuetudine, erano di varie nazionalità, più o meno le solite. In quest'occasione ho avuto occasione di conoscere 2 ragazze italiane, Margareth (si scriverà così?) e Teresa, che sono a Cork per un progetto universitario di qualche tipo nell'ambito bio-tecnologico mi pare di ricordare.
Sabato mattina, ovviamente è stato dedicato al riposo in preparazione diun sabato molto interessante e importante. Infatti Luca aveva già preso accordi con Lavigna (francese from Guadalupe) per andare a visitare la ridente cittadina di Cobh (è gaelico e quindi si legge più o meno Cof), a cui dedicherò nei prossimi giorni un post storico-artistico.
Tornati dalla gitarella ci si è subito fiondati al Newport, ormai eletto a ristorande preferito della compagnia, per la cena di saluto al mitico Noel che, dopo aver affrontato il fatidico esame per lo IELTS, si appresta oggi a tornare nella sua Londra in attesa di buone nuove da Cork.
Alla cena alla fine eravamo pochi, ma come si dice dalle mie parti "pochi ma boni!", quelli che probabilmente si ritroveranno prima o poi da qualche parte nel mondo per una bella rimpatriata.
Sulla cena c'è poco da dire anche perchè le pietanze non sono delle più succulente, comunque io mi sono propinato un ottimo Chicken Enchiladas che, come potete evincere dal nome è un piatto tipicamente irlandese! Ma anche sui ristoranti prima o poi farò un post raccontandovi cosa potete trovarci.
Dopo la cena solito giro per pub, durante il quale abbiamo raccattato altri gruppi di amici e abbiamo ascoltato musica dal vivo, probabilmente scritta dall'eroe locale Rory Gallagher (non è quello degli Oasis!) che è spesso ricordato sui muri di molti pub di Cork.

PS: dopo un po' di giorni di sostanziale bel tempo, mentre sto scrivendo è finalmente arrivata la pioggia... quanto ci mancavi!!

PPS: A proposito di meteo... aneddoto sulla coreana. L'altro giorno eravamo in giro per negozi in 4-5, tra cui una ragazza sud-coreana (meglio specificare che poi si offendono) di nome An Young (la pronuncia ve la risparmio). Premetto che il sole splendeva dalla mattina. Mentre eravamo all'interno di un negozio si è sentito provenire dall'esterno un insistente ticchettio, mi giro... sta grandinando!! Allorchè noi europei ci siamo messi a discutere sulle dimensioni notevolmente ridotte dei chicchi, mentre la coreana ha sfoderato un'espressione a metà tra lo stupefatto e il terrorizzato. Eh sì... in Corea mica grandina! E così dopo una risata generale abbiamo spiegato che in Europa è un fenomeno normale veder piovere cubetti di ghiaccio dal cielo!

mercoledì 15 novembre 2006

La bellezza

Questo è un post che non centra nulla con l'Irlanda, bensì coinvolge la società occidentale in generale.
Negli ultimi vent'anni la crescita che hanno avuto i mass media è stata tale da influenzare enormemente la nostra società e i nostri stili di vita che sono sempre più stati "guidati" da ciò che vediamo in TV, sui giornali, ecc...
Uno degli aspetti più influenzati è il canone della bellezza, che ormai a livello planetario si identifica con visi dotati di determinati lineamenti, corpi fatti in un certo modo, misure e taglie ben definite. Questo ha portato alla nascita e diffusione di problemi di natura sia psicologica sia fisica anche molto gravi tanto da mettere in pericolo la vita umana.
Proprio perchè la tematica è così seria e importante mi pare giusto dare risalto ad un sito molto interessate, idigit design, che mostra quanto sia possibile modificare, in meglio ovviamente, il viso e il corpo di una persona, attraverso appunto la grafica digitale.
Sul sito vi basterà muovervi col mouse sopra le fotografie per vedere come fosse il risultato prima dell'intervento del grafico, praticamente quello che al giorno d'oggi viene fatto per pubblicità, calendari, modelle e chissà quanti altri campi.
Nel sito potrete anche vedere un video molto interessante... ve lo ripropongo qui:


sabato 11 novembre 2006

Kinsale e il compleanno di Noel

Prima di tutto devo dirvi due parole su Noel. E' un ragazzo di 27 anni, nato alle Canarie, padre torero di Madrid. Noel ha lasciato le Canarie (come ha fatto??) a 17 anni per andare a Londra, frequentare l'università e lavorare. Il suo inglese risente molto dell'accento spagnolo, ma si può dire lo parli rapidamente come lo spagnolo e, vi assicuro, gli spagnoli parlano alla velocità della luce! Il motivo per cui è a Cork è un corso di inglese che sta seguendo all'UCC (University College of Cork) in preparazione ad un esame, lo IELTS che è la certificazione più importante di conoscenza dell'inglese. Vabbè, ma chi glielo fa fare? Beh, il signorino si è messo in mente di fare un master in Sport Management in Australia! Vi ho rapidamente riassunto il personaggio, che in questa settimana ha compiuto gli anni e ha voluto festeggiare con un party a casa sua, invitati anche 3 amici spagnoli provenienti da Londra.
Andando per ordine, ieri mi sono aggregato a Noel e i suoi amici spagnoli e sono andato con loro nella ridente cittadina di Kinsale, che prometteva di regalarci una bellissima visita ad un non meglio specificato castello. Per avere un'idea di dove sia Kinsale potete dare un'occhiata alla mappa, Kinsale si trova a sud di Cork, sulla costa (1 ora di autobus).
Kinsale si è rivelata un piccola cittadina, molto vicina allo sterotipo della cittadina irlandese, compreso il meteo: cielo pumbleo e pioggia a tratti. La ricerca del famigerato castello ci ha portati, dopo aver chiesto informazioni a 3 diversi abitanti del luogo, davanti a quella che sembrava una normale abitazione, costruita con le caratteristiche pietre grige da castello. Delusione.
Comunque ci siamo rifatti quando abbiamo trovato un bel pub dove pranzare. Atmosfera molto tranquilla e pacata. Pranzo a base dei classici sandwich con chicken (pollo) o bacon (pancetta) con tomato (pomodoro), salad (insalata) e le immancabili fries (patatine fritte)!
Come succede sempre più spesso l'incontro tra culture differenti lascia un po' perplessi, come quando gli spagnoli si sono all'unisono toldi scarpe e calzini per metterli ad asciugare davanti al camino del pub e si sono messi a scorrazzare sulla moquette del pub come se nulla fosse. Per la cronaca i miei calzini erano perfettamente asciutti. Come qualcuno mi ha fatto notare spesso gli italiani si riconoscono per l'ottimo stato delle proprie scarpe... sarà per quello?
Finito il pranzetto e controllato lo stato delle calzature ci siamo rimessi a girovagare per la cittadina e a scattare qualche foto. Ben presto l'attrattiva di Kinsale si è esaurita così abbiamo deciso di prendere l'autobus con 40 minuti di anticipo, anche perchè Noel era ansioso di andare a casa per i preparativi del party di compleanno.
Per il party ritrovo alle 9pm davanti alla scuola in cui ho frequentato il corso di inglese per poi dirigerci tutti insieme a casa di Noel.
Come previsto la folla radunatasi non era di piccole dimensioni, la questura ha dichiarato che i presenti erano circa una trentina, non male direi. Io mi sono presentato con una maglietta di Barcellona e ho riscosso grande successo quando ho spiegato che l'ho fatto volutamente in onore del festeggiato spagnolo, che tra l'altro tifa per l'Espanyol, seconda squadra di Barcellona. Il party si è dipanato in spensieratezza e sommo gaudio, vedendo tutti i partecipanti destreggiarsi in lunghe conversazioni in inglese anche se con alterni risultati. Per la cronaca le nazionalità presenti erano: Spagnola (una marea come sempre), Sud Coreana, Giapponese, Ungherese, Italiana, Francese, Venezuelana, Ceca, Russa e forse altre che non ho colto.
Anche in quest'occasione il confronto culturale ha portato ad un arricchimento: in giapponese la parola "cagami" significa specchio! Fantastici sti giapponesi! Un giorno farò un post per descrivere le loro reazioni quando raccontiamo le cose più banali del mondo per noi italiani (o europei).
Per le foto: Kinsale, foto di gruppo dalla festa.

martedì 7 novembre 2006

Verona Scoop

Post che apparentemente potrebbe non centrare niente con il blog, ma che in realtà ha l'intento di dare visibilità ad un ragazzo che ha voglia di dire quel che pensa (che in fondo condivido, ma non sto qui a discutere questo) e si sta impegnando per farlo, a modo suo, senza farsi influenzare da tutti quei bimbetti che lo stanno attaccando per evidenti motivi.
Quindi mi limito a presentarmi il video della canzone che l'ha portato alla ribalta, seppur solo veronese penso e a darvi l'indirizzo del suo blog da cui potrete scaricare gratuitamente altre sue canzoni: Wario

mercoledì 1 novembre 2006

Jazz Festival e febbre

Quello appena passato è il weekend più lungo e vivace dell'anno qui a Cork.
Si è aperto venerdì con il Guinness Jazz Festival per poi finire ieri sera con la notte di Halloween.
Nei giorni del Festival Cork è stata letteralmente invasa da gente di ogni età, arrivata un po' da tutta Irlanda per quello che qui è proprio un evento, ho letto in giro che è tra le 3 più importanti manifestazioni del genere al mondo. Per farvi capire le dimensioni dell'evento vi dico che si parla di 40.000 visitatori arrivati per ascoltare un migliaio di musicisti provenienti da 25 paesi di tutto il mondo esibitisi nei club e pub della città.
In questi giorni i pub sono stati invivibili, stracolmi di gente, in alcuni c'era la coda per entrare, ma alla fine l'atmosfera gioiosa e festaiola degli irlandesi ha fatto passare in secondo piano i disagi.
Ieri sera avrei tanto voluto portarvi testimonianza dell'Halloween locale, ma sono stato bloccato fin dal mattino da un febbre di natura ancora sconosciuta.
Per questo motivo ho pensato di raccontarvi qualcosa sulle origini di Halloween.
Le origini di Halloween sono antichissime: risalgono all'epoca in cui Francia, Irlanda, Scozia e Inghilterra erano dominate dalla cultura celtica, prima che l'Europa cadesse sotto il dominio di Roma.
Per i Celti l'anno nuovo non cominciava il 1° gennaio, come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed inziava la stagione delle tenebre e del freddo.
Alla fine di ottobre il lavoro nei campi era concluso, il raccolto era al sicuro ed i contadini potevano finalmente rilassarsi, preparandosi a vivere chiusi in casa per molti mesi, riparandosi dal freddo, costruendo utensili e trascorrendo le serate a raccontare storie e leggende.
Ovviamente questo era il pretesto per organizzare la vigilia del 1° novembre la festa più importante dell'anno, una sorta di Capodanno dedicato a "Samhain".
"Samhain" era una divinità, era considerato il Signore della Morte e il Principe delle Tenebre.
I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 Ottobre, Samhain chiamasse a sè tutti gli spiriti dei morti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge.
In questo giorno tutte le leggi dello spazio e del tempo erano come sospese e il velo che divideva il mondo dei vivi dal mondo dei morti si faceva più sottile, permettendo alle anime di mostrarsi, di comunicare con i viventi e di divertirsi alle loro spalle, fecendo scherzi ed impaurendoli con le loro apparizioni.
"Samhain" era una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all'allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno.
La notte del 31 ottobre i Celti si riunivano nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell'accensione del Fuoco Sacro e facevano sacrici animali. Vestiti con maschere grottesche ritornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.
Dopo questi riti i Celti festeggiavano per 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti.
In Scozia la notte di Samhain gli abitanti dei villaggi seppellivano pietre nella terra, che venivano ricoperte di cenere e lasciate lì sino al mattino successivo. Se al mattino una pietra era stata smossa, significava che la persona che l'aveva seppellita sarebbe morta entro la fine dell'anno.
In Irlanda si diffuse la tradizione di lasciare qualcosa da mangiare e del latte da bere fuori dalla porta, in modo che gli spiriti passando potessero rifocillarsi e decidessero di non fare degli scherzi agli abitanti della casa.
Attraverso le conquiste romane Cristiani e Celti vennero in contatto. Durante il periodo della cristianizzazione dell'Europa, la Chiesa tentò di sradicare i culti pagani, ma non sempre vi riuscì. Nel tentativo di far perdere significato ai riti legati alla festa di Samhain, nell' 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i santi del Paradiso, dal 13 Maggio al 1° Novembre.
Tuttavia l'influenza del culto di Samhain non fu sradicata e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X secolo, una nuova festa: il 2 Novembre, Giorno dei Morti dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi, che venivano festeggiati dai loro cari, mascherandosi da santi, angeli e diavoli e accendendo dei falò.
In inglese Ognissanti si chiama All Hallows' Day; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow' Eve. Queste parole si sono trasformate prima in Hallows' Even, e da lì ad Halloween il passo è stato breve.
Nonostante i tentativi della Chiesa cristiana di eliminare i riti pagani di Samhain, Halloween è rimasta una festa legata al mistero, alla magia, al mondo delle streghe e degli spiriti.
Tra il 1845 e il 1850, a causa di una malattia che devastò le coltivazioni di patate, circa 700.000 Irlandesi emigrarono in America, portando con sè le loro usanze, tra cui anche quella di festeggiare Halloween.
Negli Stati Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata un'occasione per divertirsi e organizzare party. Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi, feste per il 31 ottobre!
L'abitudine di mascherarsi in occasione di Halloween deriva probabilmente dall'usanza celtica di indossare pelli di animali e maschere mostruose durante i riti di Samhain e dell'accensione del Fuoco Sacro, per spaventare gli spiriti e tenerli lontani dai villaggi.
L'usanza dei bambini di bussare alle porte delle case gridando Trick or treat, che significa più o meno dolcetto o scherzetto, deriva dall'usanza dei Celti di lasciare cibo e latte fuori dalla porta, nella speranza di ingraziarsi gli spiriti ed evitare le loro malefatte.
Quando gli Irlandesi arrivarono in America, scoprirono che le zucche erano molto più adatte di cipolle e rape per la costruzione delle tradizionali lanterne di Halloween. Quindi la tradizionale Jack o'lantern, simbolo incontrastato di questa festa, è ricavata da una zucca solo da circa 100 anni.